mario54
Reg.: 20 Mar 2002
Messaggi: 8838
Da: nichelino (TO)
|  Inviato: 26-08-2002 16:14 |
|
LA CENSURA DEL 1951 - AVEVA SBAGLIATO DI PROPOSITO
Emerge tra l’altro che il film: “Un tram che si chiama desiderio” del 1951 a molti appassionati dal cinema moderno appare quasi del tutto ignorato! … Fino qualche anno a dietro, tale film era pressoché introvabile sul mercato audiovisivo italiano. Indubbiamente, il motivo principale è dato dalla“condannata” moralistica posta della stessa critica americana dell’Epoca; che pur premiandolo ammettendone i propri pregi artistici, n’ostacolarono per molto tempo la propaganda d’esportazione. Di certo bisogna considerare, che in corrente film, non fu mai impiegata di proposito un’adeguata campagna promozionale, e anche se la avesse avuta, l’implicante morbosità di matrice sessuale di corrente pellicola l’avrebbe di certo ostacolata.
In passato in Italia siffatta pellicola acquisì poca popolarità, merito anche degl’organismi di censura Pastorale. Questi notarono che qualcosa sia nei dialoghi, e sia nelle immagini relative al film in questione, non era stata opportunamente filtrata a dovere. … Di conseguenza quindi lo fecero passare quasi in sordina nelle nostre sale cinematografiche, soverchiandogli naturalmente sopra le loro recensioni moralistiche puritane. Evidentemente, questo film, a loro giudizio non era di certo classificabile al concetto di Don Camillo oratoriale. Un altro dei motivi di questa loro accanita disapprovazione e anche dato dal fatto che per alcuni dei medesimi l’attinente regista Elia Kazan, rappresentava uno (sporco) militante filo-comunista americano, marchiato e bollato, nella lista “nera” Hollywoodiana.
All’Epoca anche una parte della critica cinematografica americana di (destra) ne interpretò con disappunto alcune scene di questo film, citandole: “Indecenti e Scabrose”!
In sostanza, tutta quest’abbondante critica d’opposizione, creò il dissenso generale d’alcuni intellettuali riformisti di “sinistra”, i quali avevano compreso le falsità dei medesimi, mascherate in un candore integralista cinematografico dir poco bigotto.
Correnti oppositori di (sinistra); tra l’altro alcuni di questi: collaboratori tecnici del film in oggetto, erano alquanto disgustati da quel tipo d’erotismo banale, che proponevano come modello “legalizzato” tale Censura dell’Epoca.
Oggi finalmente, nei riguardi di questa pellicola sono stati aboliti parte dei tabù sessuali riposti in passato. Grazie anche alle attuali riforme legislative moderne; sia in ambito cinematografico, e sia in campo televisivo.
Il fatto più strano e che nel 1951, la manipolazione delle (immagini) da parte della censura fu praticata da mani troppo ombrosamente premeditate! - Messe nel posto giusto!… ma nel momento sbagliato! … Errori cosi grossolani, prodotti da quella “strana” Censura cinematografica; la quale porta a concludere che ci sia “stato” da parte d’alcuni membri della medesima, una sorta di speciale accordo con il produttore del film e il suo regista.
Pare proprio che questi cosiddetti censori a dir poco “pentiti”; … ma in ogni caso: razionali nel filtraggio doveroso, di scene troppo disgustose e volgari, si siano dissociati dal gruppo principale ultra moralistico dell’Epoca. - Questo al fine di non altera troppo nel taglio i concetti chiave di questa famosa pellicola.
Paradossalmente può sembrare strano, ma è anche mediante questa coscienziosa Censura applicata che nel 1951, il film in questione ha raggiunto il proprio successo meritato. Lo dimostrano a tutt’oggi i quattro premi Oscar all’Epoca ottenuti, nonostante i molteplici pareri avversi dei contro parti.
Il meccanismo di tali memorabili censuri, fu molto semplice: “Vuoi assolutamente rendere più interessante una cosa?… La devi quindi nascondere di proposito male; facendo credere di non essertene accorto”. A conseguenza di ciò, attiri, l’attenzione e la curiosità più profonda verso di questa! …
|
|
